Compilare ed inviare la dichiarazione dei redditi è un obbligo per i contribuenti ma quando risulta omessa è possibile evitare sanzioni?
Uno degli appuntamenti fiscali annuali ai quali i contribuenti non possono sottrarsi è quello con la dichiarazione dei redditi. La precompilata del 730 viene inviata a partire dal mese di aprile e dopo 6 giorni di consultazione sarà possibile decidere se inviarla oppure modificarla; in alternativa si può procedere con un modello 730 ex novo.
In ogni caso ci troviamo di fronte ad un adempimento obbligatorio che prevede ben poche esclusioni: nelle altre situazioni bisognerà indicare tutti i redditi percepiti nell’arco del periodo d’imposta relativo al fine di determinare la tassazione da applicare. Ma quali sono le conseguenze dell’omessa dichiarazione e, in particolare, vi è la possibilità di evitare sanzioni?
Qualora il 730 venga inviato fuori tempo massimo si rischia di incorrere nella omessa dichiarazione dei redditi in quanto la data di presentazione non rientra nei termini stabiliti di anno in anno. Questa situazione può interessare sia le imposte dirette come l’Irpef e l’Irap o l’Ires ma anche l’Iva ovvero le imposte indirette.
Quello di omessa dichiarazione è, come previsto dall’articolo 5 della legge sui reati tributari, un reato ma affinchè ‘scatti’ la dichiarazione non deve essere inviata entro 90 giorni dalla scadenza e le imposte evase devono risultare superiori a 50mila euro. Al di sotto di questa soglia non si rischiano conseguenze sotto il profilo penale.
Inoltre il contribuente che trasmette la dichiarazione dopo i 90 giorni dal termine ultimo, ovvero quando non è più possibile sfruttare il ravvedimento operoso, potrà sanare l’omessa presentazione. Come specificato dall’Agenzia delle Entrate questo prevede il pagamento di sanzioni ma in misura fissa e quindi non proporzionali alla somma evasa, allo scopo di incentivare i pagamenti ma anche di ridurre i possibili contenzioni tributari.
Negli altri casi invece è previsto il ravvedimento operoso che consente al contribuente di regolarizzare l’omissione versando l’imposta non pagata ed una sanzione in misura ridotta, il tutto unitamente agli interessi che verranno calcolati sull’importo non pagato al tasso legale vigente.
Anche questa rappresenta una prima possibilità che l’Ade offre ai contribuenti allo scopo di incentivarli a regolarizzare la posizione. Nel caso del 730 la sanzione ridotta ammonta a 25 euro ovvero un decimo di 258 euro che è la sanzione piena. E questa somma andranno aggiunti gli interessi derivanti dalla dichiarazione.
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