Contratto di affitto a canone concordato, conviene? Quello che devi sapere

Il contratto a canone concordato è considerato uno strumento molto conveniente. Ma è davvero così? Diamo qualche cifra.

Il contratto a canone concordato emerge come una delle opzioni più convenienti e agevolate per inquilini e proprietari. Questo tipo di affitto, regolato da accordi territoriali, stabilisce il canone sulla base di specifiche organizzazioni edilizie e dei conduttori, rappresentative sul territorio. Tuttavia, per potervi accedere, è necessario che ricorrano determinati requisiti. Scopriamo insieme se questa formula sia davvero così conveniente. 

Contratto a canone concordato
Contratto a canone concordato: conviene davvero? – (Architectours.it)

Per chi pensa di poter usufruire di questa formula, va precisato che ci sono dei requisiti da rispettare, come la stipula del contratto tra persone fisiche e l’esclusione degli immobili di categoria catastale A/10.

L’applicazione del regime della cedolare secca deve essere comunicata al momento della registrazione del contratto, mentre è necessario inviare una raccomandata al conduttore per comunicare l’applicazione del regime a canone concordato e la rinuncia all’aggiornamento del canone di locazione. Un requisito preliminare e fondamentale è che l’immobile deve trovarsi in un comune ad alta densità abitativa. Ma entriamo nel dettaglio, dando qualche cifra. 

Contratto di affitto a canone concordato: conviene davvero?

Una delle distinzioni principali di questo tipo di contratto è la sua durata. I contratti a canone concordato solitamente seguono una formula 3+2, permettendo alle parti di decidere dopo i primi 3 anni se proseguire per altri 2 anni o interrompere il contratto con sei mesi di preavviso. In mancanza di comunicazione per la disdetta, si procede automaticamente al rinnovo per ulteriori due anni.

Contratto a canone concordato
Contratto a canone concordato: convenienza per inquilino e proprietario – (Architectours.it)

Le varie tipologie di contratto che possono adottare il canone concordato includono quelli standard 3+2, contratti di affitto per studenti con durate da 6 a 36 mesi e affitti brevi da 1 a 18 mesi. Per i proprietari, ci sono vantaggi fiscali significativi legati al regime di tassazione. La scelta della cedolare secca al 10% può sostituire il pagamento di imposte come bollo, registro e relative IRPEF.

In alternativa, optare per il regime IRPEF consente una riduzione del reddito imponibile del 30%, con un’imposta di registro pari al 2% del 70% dell’importo del canone. Inoltre, ci sono riduzioni della base imponibile per IMU e TASI, con la possibilità per i comuni di ridurre l’aliquota sugli immobili che aderiscono al contratto a canone concordato.

Per gli inquilini, le agevolazioni fiscali includono la possibilità di stipulare un contratto con un canone di affitto calmierato e detrazioni fiscali in base al reddito, che variano da €495,80 per redditi inferiori a €15.493,71 a €247,90 per redditi inferiori a €30.987,41. Inoltre, c’è la possibilità di optare per il regime di cedolare secca al 10%.

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