La durata media di un mutuo supera i venticinque anni, ma grazie a un’agevolazione è possibile recuperarne subito tre: ecco come si fa.
La durata del mutuo può variare in base a diversi fattori, a partire dall’importo del prestito fino ad arrivare alle condizioni specifiche offerte dalle banche. Ciò che è certo è che ogni anno in più corrisponde a interessi in più da pagare. E non sono pochi i casi di persone che hanno dovuto pagare interessi più alti del dovuto. Per la normativa italiana, se un istituto di credito applica interessi più alti del dovuto su un mutuo, il cliente ha il diritto di contestare la situazione e richiedere un rimborso.
Se poi gli interessi applicati superano la soglia di usura, il mutuo può diventare addirittura gratuito: il richiedente sarà quindi chiamato a restituire solo il capitale residuo senza altri interessi e potrà pure ottenere la restituzione degli interessi già pagati.
Infine, se è stato applicato un tasso variabile con interessi più alti, nonostante l’Euribor (cioè del tasso di mercato) fosse negativo, è possibile intraprendere azioni legali per ottenere il rimborso degli interessi pagati in eccesso. E questa è la fattispecie che ci interessa.
In una recente pronuncia, la Cassazione si è espressa su un caso che riguarda tanti titolari di mutui variabili. Cioè coloro che tra il 2005 e il 2008 hanno pagato interessi molto più alti del dovuto per una manipolazione dell’Euribor. La Cassazione ha di fatto riconosciuto la nullità del tasso applicato e dunque ha dato il la alle richieste di rimborso dei clienti.
Si tratta di un’ordinanza molto importante con cui la Suprema Corte ha cassato la precedente decisione della Corte d’Appello, che aveva escluso il diritto alla restituzione degli interessi frutto della manipolazione (nel caso particolare pagati nell’ambito di un contratto di leasing).
Per la Corte d’Appello la banca che aveva erogato il finanziamento non aveva partecipato al “panel” per la determinazione dell’Euribor “manipolativa” della concorrenza. Grazie alla Suprema Corte della Cassazione, invece, limitatamente al periodo per il quale si è accertata la manipolazione del tasso Euribor, cioè tre anni, gli interessi non sono dovuti.
Secondo quanto deciso, potranno richiedere il rimborso i richiedenti titolari di mutui a tasso variabile che nei tre anni specifici, cioè tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008, hanno versato più interessi del previsto. Ciò è possibile, però, solo se non sono decorsi più di dieci anni dal pagamento della rata.
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