Tra le vecchie lire c’è una moneta che oggi può valere fino a 8.000 euro: tutti potrebbero averla da qualche parte in casa.
Le vecchie lire sono oggetto di enorme interesse per i numismatici e collezionisti, e non solo italiani. Alcune monete del vecchio conio sono particolarmente ricercate, perché rare, e rivelano dunque un grosso valore. E non è detto che debbano per forza essere vecchie, anche se in linea generale le monete coniate più di sessanta-settant’anni fa hanno un prezzo più alto per i collezionisti.
Si parla spesso della 10 lire del 1954 con la spiga. Una moneta considerata molto rara e per questo ricercatissima dagli appassionati. E se in ottime condizioni può valere sopra i 500 euro. Lo stesso vale per la 10 lire del 1955 (sempre con la spiga). Anche se più comuni, queste monetine possono valere parecchio in buone condizioni.
Un’altra monetina che piace ai collezionisti è la 10 lire del 1947 (con l’olivo). Le monete citate sono state diffuse in moltissimi esemplari, ma si sono il più delle volte rovinate negli anni. Quindi la cosa più importante è lo stato di conservazione, che deve essere ottimo.
Ci sono invece vecchissime monete da 20 lire (per esempio quelle coniate in oro per la prima volta a Torino nel 1861) che possono valere una piccola fortuna anche se in stato non ottimale. Riguardo ai tagli più grandi, uno dei pezzi più ricercati dai collezionisti è una 500 lire.
Questa particolare monetina, coniata per la prima volta nel 1957, è conosciuta dai collezionisti con il nome di “Caravelle“, per via dell’immagine che compare sul lato verso, cioè sulla “croce”. Forse si tratta della più famosa moneta italiana. Della più bella, secondo tanti numismatici.
La 500 lire “Caravelle” è in argento. Per la precisione in argento 835. Fu coniata dopo l’istituzione della Repubblica Italiana, e non per scopi celebrativi. Ciò significa che circolava regolarmente. Le 500 lire in argento è dunque una moneta molto comune.
Questo significa che tutt’ora può spuntar fuori da qualche cassetto. Ha un valore che è dato dal peso dell’argento che le compone, cioè di pochi euro. Ma c’è una felice eccezione. Infatti una di queste monete, la famosa “Caravella di prova” del 1957, ha una storia così particolare, legata a un errore, ed questo pezzo particolare ad avere un valore altissimo: pari a più di 8.000 euro.
Le tre navi di Cristoforo Colombo, cioè la Nina, la Pinta e la Santa Maria, vengono rappresentate mentre sono pronte a salpare verso il Nuovo Mondo. Gli esemplari con l’indicazione “PROVA” sulla moneta valgono tra i 5.000 e gli 8.000 euro. Questo perché nella prova le vele delle imbarcazioni mostrano un rigonfiamento errato: il vento non le spinge a largo ma verso il porto di partenza, cioè all’indietro!
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