Tutti i dipendenti pubblici e del privato possono sfruttare metodi sicuri per abbassare le tasse in busta paga.
Il segreto per ottenere uno stipendio più alto? Facile: abbassare le tasse! Ogni lavoratore dipendente (cioè i lavoratori non autonomi) deve avere a che fare con le antipatiche ritenute connesse al pagamento delle imposte sui redditi e le varie trattenute previdenziali, utili per la pensione. Il risultato è che lo stipendio, ogni mese, si abbassa per via del peso delle tasse in busta paga. E non ci sono alternative: per legge, questi oneri fiscali sono necessari.
Il datore di lavoro, che nel contesto diventa un vero e proprio sostituto d’imposta, deve obbligatoriamente sottrarre a tutti i dipendenti qualcosina sulla retribuzione. Volendo, i lavoratori dipendenti possono tuttavia impegnarsi per sfruttare alcune strategie utili a mitigare la gravità delle tasse in busta paga.
Il fine è quello di ottenere alcuni sgravi fiscali sull’IRPEF. Tramite le detrazioni fiscali per le spese sostenute l’anno precedente è infatti possibile abbassare sensibilmente il peso di questi oneri in busta paga. Il primo consiglio utile per far crescere lo stipendio è dunque quello di imparare a ottimizzare le detrazioni fiscali.
Va ricordato che ogni detrazione è inversamente proporzionale al reddito percepito, sino alla soglia di 50.000 euro (oltre questa cifra la detrazione non trova applicazione). Ma non tutti i lavoratori sanno sfruttare le detrazioni a cui hanno diritto.
Al di là delle spese sostenute l’anno precedente, come le spese mediche, gli interessi sul mutuo, i costi dell’istruzione, ci sono tanti altre voci su cui si può recuperare qualcosa. Per esempio le erogazioni liberali a società di mutuo soccorso o di promozione sociale, artistiche o culturali. E ancora: spese veterinarie, bonus per la casa, premi relativi alle assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni.
Tutte queste detrazioni riducono l’importo su cui viene calcolata l’IRPEF. Ma a ciò è possibile aggiungere le detrazioni per oneri. Ci sono infatti alcune spese specifiche, come per esempio quelle per l’assistenza a familiari disabili o per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, che possono essere detratte.
Un altro punto da tenere presente è relativo alla presenza di un trattamento integrativo sui redditi. Chi riceve redditi da lavoro accessorio od occasionale potrebbe beneficiare di un trattamento fiscale agevolato. Quindi è giusto informarsi e capire se è possibile risparmiare qualcosa sulle tasse.
L’altro consiglio è di studiare bene l’opportunità di rivolgersi alla previdenza complementare. Contribuire a un piano pensionistico privato può aiutare a ridurre le tue trattenute fiscali, questo perché i contributi previdenziali possono essere dedotti dal reddito imponibile.
E non è finita qui. I lavoratori dipendenti hanno in molti casi diritto a fringe benefit e varie detassazioni. Alcuni benefit forniti dal datore di lavoro, come per esempio i buoni pasto o contributi per l’asilo nido, possono essere esenti da tassazione.
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