Ci sono dei casi in cui è possibile annullare le multe dell’autovelox. Ecco cosa dice la legge in proposito.
Quando guidiamo l’auto abbiamo tanta libertà di movimento, e questo è un vantaggio incontrovertibile. Guidare, tuttavia, comporta una lunga lista di responsabilità da tenere sempre a mente, perché non riguardano solo noi, ma tutti. Guidare bene, infatti, è un qualcosa che salvaguarda noi stessi e gli altri, mentre il contrario, può mettere a rischio noi stessi e le altre persone.
Ecco perché è importante ricordare di guidare in modo sicuro, senza colpi di testa. Il Codice della Strada (CDS) parla chiaro, e attenersi alle regole significa proteggere e proteggersi. Tra le cose a cui è necessario prestare attenzione ci sono quelle azioni vietate dal CDS, ovvero passare col semaforo rosso, guidare in stato di alterazione, sotto effetto di alcolici o stupefacenti, e molte altre ancora.
Quando si infrangono le norme del CDS, a seconda del tipo di infrazione, si rischiano delle multe salate. E in molti casi, anche di perdere i punti della patente. Nei contesti più gravi, si può rischiare anche il carcere. Tra le infrazioni più comuni, c’è quella di superare i limiti di velocità, per cui si rischia una sanzione pecuniaria e la perdita di diversi punti dalla patente. Ci sono dei casi, tuttavia, in cui la multa degli autovelox può essere annullata.
La Corte Suprema di Cassazione ha annullato una multa a un’automobilista che aveva superato il limite di velocità, per una questione inerente proprio l’autovelox. Nello specifico, il conducente stava guidando su una strada il cui limite è 90km/h, mentre lui andava a 97km/h. L’autovelox, come accade in questi casi, ha scattato la foto e all’uomo è arrivata una multa per eccesso di velocità. Ma l’autovelox in questione, un Red & Speed Evo L2, era stato approvato ma non omologato.
Ora, la legge dice che i dispositivi di rilevamento devono essere omologati, prima di essere usati. Ergo, questo autovelox sarebbe stato non omologato, ma solo approvato. L’omologazione è un tipo di collaudo che va fatto almeno una volta per controllare che tutto funzioni bene.
Con l’ordinanza 10505/2024 del 19 aprile scorso, la Corte Suprema ha annullato la multa all’automobilista e ha respinto il ricorso del Comune di Treviso, che asseriva che la multa fosse valida. Un verdetto contrastante con quanto asserito dal Ministero delle Infrastrutture, che equiparerebbe approvazione e omologazione, come è scritto nella circolare 8176/2020. Se dunque dovesse occorrere un caso analogo, si potrebbe far ricorso, in caso di autovelox non omologato, tenendo conto di questo verdetto.
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