Rifare il balcone con l’aiuto di una detrazione fiscale fino al 50% della cifra spesa per l’intervento: è facile e possibile per tutti.
In primavera viene sempre voglia di sistemare e decorare il balcone con nuove piante e nuovi mobili. In realtà è possibile anche optare per soluzioni un po’ più importanti, ovvero per un rifacimento dell’intera sezione dell’immobile. Il balcone è una delle strutture più delicate della casa. Essendo rivolta all’esterno e appartenendo alla facciata, si contamina velocemente, sbiadendo nella pittura, subendo il distacco dell’intonaco e rischiando pericolosi cedimenti.
La pittura scrostata e i rigonfiamenti dell’intonaco sono alcuni segnali che non possono essere ignorati. Di fronte a certe evidenze appare chiara la necessità di rifare il balcone. Ma una simile ristrutturazione costa. Inoltre, la spesa, quando si abita in un condominio, è oggetto di dibattito.
Deve pagare solo il proprietario dell’immobile o devono partecipare tutti i condomini? In generale, quando si tratta di manutenzione straordinaria, cioè di interventi che coinvolgono elementi strutturali, la spesa potrebbe essere ripartita a livello condominiale. Più spesso pagano i condomini confinanti: quello proprietario del balcone e quello sotto.
La buona notizia è che sia per le case indipendenti che per i palazzi è possibile usufruire di bonus e detrazioni dedicate ai privati che intendono rifare il balcone. Esiste proprio un bonus ad hoc, chiamato appunto bonus balconi, che copre sostanzialmente tutti gli interventi, da quelli esterni a quelli interni, come per esempio la sostituzione della pavimentazione.
Grazie a questo bonus è possibile anche approntare interventi strutturali o mirati solo alle finiture. L’aliquota, cioè la percentuale di spesa detraibile, è pari al 50%. Bisogna però conoscere bene le tipologie degli interventi ammessi. E qual è la documentazione richiesta.
Nei condomini, secondo le regole del 2024, qualunque intervento sul balcone, sia ordinario che straordinario, può inerire il diritto alla detrazione. C’è però l’obbligo di effettuare il pagamento dell’importo della quota di lavori spettante attraverso un bollettino versato a nome dell’amministratore di condominio.
La spesa per i lavori può dunque essere portata in detrazione al momento della dichiarazione dei redditi, divisa in 10 rate annuali di pari importo, a partire dall’anno successivo all’effettuazione dei lavori. Il diritto alla detrazione è valido fino a capienza IRPEF. Quindi se un soggetto ha capienza pari a 8.500 euro, a fronte di una rata annuale di 10.000 euro per lavori realizzati può ottenere un rimborso solo fino a 8.5000 euro. Non un euro di più.
La documentazione richiesta è quella base. Serve la ricevuta del bonifico di pagamento alla ditta che si è occupata dei lavori. Serve poi la documentazione di addebito sul conto corrente. E sono utili anche le fatture di acquisto dei beni e materiali. Fatture che devono riportare la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.
Una casa da sogno ed elegante quella del giornalista sportivo Fabio Caressa e la conduttrice…
Dove vive la conduttrice di Ballando con le Stelle, programma Rai, Milly Carlucci? Bellissima casa…
Come realizzare una cornice con delle conchiglie (rotte), un regalo perfetto per questa estate da…
Tutti usiamo, o quantomeno abbiamo in casa, delle cover del telefono, ma vi siete mai…
Un errore che commettono in molti, dove si getta la carta assorbente della cucina? Ecco…
Cosa fare entro il mese di agosto per proteggere il giardino in estate: cosa si…