Nuovi sussidi e pensione per le casalinghe nel 2024. Di cosa si tratta e come richiedere le misure per le donne che non lavorano.
Le casalinghe sono donne che non svolgono un lavoro retribuito, ma bensì mansioni di cura all’interno della propria famiglia. Spesso si tratta di una scelta costretta, soprattutto dopo l’arrivo dei figli, che diventa un onere difficile per le donne, che spesso sono costrette a scegliere tra lavoro e famiglia. Non è un caso se la maggior parte delle motivazioni delle donne che non lavorano sono familiari.
In Italia quasi la metà delle donne sono casalinghe, in quanto le lavoratrici sono stimate tra il 53% e il 55%. Ciò significa che il 47% delle donne in Italia svolgono lavoro domestico a tempo pieno. Non essendo retribuito il lavoro familiare, tante si chiedono se avranno possibilità di avere una pensione o se ci sono dei sussidi per le casalinghe e i casalinghi in Italia.
Come detto precedentemente, la percentuale di casalinghe nel nostro Paese è rilevante. Ciò significa che non è un retaggio di un tempo che fu, in quanto sono tante le donne che decidono di lasciare il lavoro per occuparsi della casa e dei bambini a tempo pieno. A prescindere dal motivo, sono così tante le donne che svolgono un lavoro che non è retribuito.
Sono dunque tanti i sussidi ed esiste una forma di pensionamento per le donne che non lavorano perchè si occupano della famiglia. L’INAIL, tramite la legge n° 493/1999 ha introdotto una polizza assicurativa rivolta alle casalinghe come tutela dagli infortuni domestici. Costa soltanto 24 euro all’anno e va saldata entro il 31 gennaio di ogni anno, pagando con PagoPa, sia in banca, sia alle poste, supermercati o in tabaccheria.
E’ rivolta a persone tra i 18 e i 67 anni, che forniscono servizi domestici in casa e che non hanno lavori subordinati o che svolgono attività domestiche in maniera regolare ed esclusiva. E’ una polizza obbligatoria, dunque non iscriversi comporta una sanzione da parte dell’INAIL. E’ esente dal pagamento solo chi ha un reddito personale annuale lordo sotto i 4.648,11 euro o 9.296,22 euro per quanto riguarda il reddito familiare.
Per quanto riguarda la pensione, anche se l’Italia non riconosce la casalinga come professione, c’è la possibilità di avere ottenuto il riconoscimento alla pensione, grazie al Fondo pensione casalinghe e casalinghi gestito dall’INPS. Dunque andando sul sito INPS se si ha almeno 57 anni e 5 anni di contributi si può andare in pensione dopo averli versati in maniera volontaria. Il contributo è aperto a persone dai 16 ai 65 anni che non siano occupati o pensionati.
Il contributo minimo annuo è di 309,84 euro. Un altro beneficio è l’assegno unico che è rivolto a chi ha figli minori di 21 anni e si riceve 199 euro per figlio sotto i 40.000 euro. Poi c’è il bonus mamme disoccupate, destinato alle neomamme che hanno un ISEE inferiore ai 20.221,13 euro. L’importo va dai 2.020,85 euro.
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