La caparra della casa in affitto non sempre viene restituita, in alcuni casi il rischio è di perdere tutto quanto versato.
Risulta fondamentale, quando si sottoscrive un contratto d’affitto, leggere con attenzione tutto quello che prevede. C’è una normativa di riferimento che ovviamente ha effetto laddove non ci siano specifiche diverse nel contratto stesso. Se si accetta un tipo di accordo infatti in cui è riportato debitamente tutto non avrà valore la normativa generale ma il dettaglio particolare.
Molti quindi fanno riferimento a quella che è la legge in materia, che magari hanno attuato in un precedente contratto di locazione, sottovalutando i dettagli e le clausole previste proprio nel nuovo documento. Queste in particolare possono riguardare somme di denaro che successivamente non vengono restituite.
Quando si tratta di un immobile in affitto bisogna sempre considerare la caparra che va versata all’atto della sottoscrizione del contratto come fondo a cui attingere in caso di problemi. Una sorta di cuscinetto che viene dato dall’affittuario al proprietario dell’immobile nella formula stabilita e concordata.
Questo vuol dire che possono essere richieste cifre diverse perché sono da considerare una serie di fattori diversi, per tale motivo è importante fare molta attenzione ai dettagli e a cosa proprio scritto a proposito nel contratto per non ritrovarsi dopo con un bel problema da risolvere.
Un errore comune è fare confusione tra la caparra e il deposito. La prima si versa proprio per sottoscrivere il contratto e solitamente corrisponde ad un massimo di tre mensilità anticipate, al termine della locazione se non ci sono danni viene restituita all’affittuario. Il deposito invece è una garanzia che il proprietario usa laddove l’inquilino risulti non pagante. La legge 392/78 disciplina questa condizione e quindi ci sono dei modelli precompilati che si trovano in rete.
Se il contratto viene redatto appositamente può essere diverso, per questo bisogna controllare. Il deposito cauzionale come la caparra, va versato all’inquilino anche con gli interessi annui. La caparra nello specifico viene usata per deposito cauzionale (quindi viene convertita), pagamento dell’affitto, chiusura del contratto. Se il proprietario non vuole restituire la caparra allora si può chiedere un decreto ingiuntivo, a questo punto ci sono 40 giorni di tempo e poi si procede nelle sedi legali.
Laddove il locatario abbia prodotto danni in casa, omesso pagamenti o esercitato condizioni che hanno arrecato un danno economico, allora il proprietario è tenuto, nella misura corrispondente, a prelevare la spesa proprio dalla caparra e quindi a restituire solo quanto rimanente (se presente) dalla stessa.
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