Lo Stato può ordinare di demolire una casa appena ricevuta in eredità: quando succede e come si può evitare?
In Italia l’abusivismo edilizio è un problema piuttosto grave e soprattutto molto diffuso. Nel corso dei decenni moltissime abitazioni sono state costruite in maniera irregolare, magari su terreni non edificabili oppure senza rispettare le normative all’epoca vigenti.
Dal momento che non esistono leggi che vietano esplicitamente di lasciare in eredità immobili abusivi, può accadere che, alla morte di un parente, ci si trovi a ricevere in eredità un immobile che non avrebbe mai dovuto essere costruito o, almeno, non nel modo in cui è stato edificato. In realtà non bisogna dare per scontato che l’erede sappia che l’immobile in questione sia abusivo. Per questo motivo è sempre bene fare tutti gli accertamenti del caso prima di accettare un immobile in eredità.
Nel momento in cui lo si dovesse accettare, infatti, l’erede dovrà assumersi la piena responsabilità amministrativa – e non penale – sull’immobile in questione. La responsabilità penale dell’abuso edilizio è infatti assolutamente personale, quindi può essere attribuita soltanto a chi ha effettivamente costruito l’immobile. Diversa è invece la responsabilità amministrativa, per la quale l’erede potrebbe essere costretto a sborsare grandi quantità di denaro oppure addirittura demolire l’immobile.
Nel momento in cui si scopre che un immobile ereditato è abusivo, si hanno due strade: rinunciare all’eredità o valutare la gravità della situazione. Rinunciare all’eredità mette l’erede completamente al sicuro da qualsiasi problema legale o amministrativo legato all’immobile, quindi è sempre una via conveniente.
Se però l’abuso edilizio è di leggera o media entità potrebbe essere sanato pagando una semplice sanzione amministrativa non necessariamente onerosa, quindi a livello economico potrebbe essere conveniente ereditare l’immobile. Se invece l’abuso edilizio è tanto grave da necessitare di ingenti lavori di modifica e ristrutturazione, la valutazione sarà più complessa. Si potrebbe decidere, per esempio, che non ne vale la pena e anche in questo caso la via migliore è rinunciare all’eredità.
Se però si accetta l’eredità senza sanare l’abuso in alcuna maniera, semplicemente ignorandolo, si potrebbe essere costretti a demolire l’immobile a proprie spese, in un qualsiasi momento dopo averlo ricevuto in eredità. Secondo la legge, infatti, l’abuso edilizio non va in prescrizione e lo stato potrebbe chiedere di demolire l’immobile anche 30 anni dopo la sua costruzione, senza alcun preavviso.
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