Non commettere questi errori, ecco quando serve il permesso del Comune per il cambio di destinazione d’uso.
Il cambio di destinazione d’uso di un immobile rappresenta una pratica sempre più frequente, sia per esigenze personali che professionali.
Ma quali sono i passaggi burocratici necessari? E cosa dice la legge a riguardo? Scopriamolo insieme.
Il cambio di destinazione d’uso è definito dall’articolo 23-ter del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, come il mutamento rilevante dell’utilizzo dell’immobile o della singola unità immobiliare rispetto alla funzione originaria. Questo può avvenire senza necessità di opere edilizie e comporta l’assegnazione a una diversa categoria funzionale: residenziale, turistico-ricettiva, produttiva e direzionale, commerciale o rurale.
È importante distinguere tra cambio d’uso orizzontale e verticale. Il primo implica una modifica all’interno della stessa categoria catastale (ad esempio da ufficio a studio professionale), mentre il secondo comporta un passaggio da una categoria all’altra (come da negozio ad abitazione), modificando quindi la funzione principale dell’immobile.
Grazie al decreto Salva Casa (D.L. 69/2024), è stata introdotta la possibilità di cambiare la destinazione d’uso senza richiedere il permesso di costruire al Comune, purché non siano previste opere edilizie. È tuttavia necessaria una SCIA (segnalazione certificata inizio attività) per formalizzare il tutto.
Nei cambi verticali è essenziale che l’utilizzo dell’unità immobiliare sia conforme alla prevalenza delle altre presenti nell’edificio. Ad esempio, se si trasforma un appartamento in studio professionista in un condominio prevalentemente residenziale, bisogna assicurarsi che questa nuova funzione non alteri significativamente l’utilizzo comune dell’immobile.
Per quanto riguarda i cambi orizzontali, questi sono generalmente consentiti salvo diverse indicazioni regionali o restrizioni imposte dagli strumenti urbanistici locali. Il Decreto Salva Casa ha semplificato le procedure anche per queste tipologie di mutamento. Non è richiesto un permesso specifico del condominio per procedere con un cambio di destinazione d’uso; tuttavia, se le modifiche prevedono interventi strutturali è necessario informare l’amministratore. Il regolamento condominiale può porre dei limiti solo se approvato all’unanimità dai proprietari.
La trasformazione dei locali come garage o magazzini in abitazioni è possibile seguendo le indicazioni del decreto Salva Casa e rispettando i piani urbanistici comunali. Sarà comunque indispensabile ottenere il permesso di costruire dal Comune e assicurarsi che l’unità risultante sia agibile secondo le normative vigenti. Effettuare un cambio della destinazione d’uso richiede attenzione alle normative nazionali e locali ma offre ampie possibilità per adattare gli immobili alle proprie esigenze personalizzate.
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