**Residenti all’estero devono pagare la TARI**
La Tassa sui Rifiuti (TARI) rappresenta un onere finanziario per chi possiede immobili in Italia, inclusi i cittadini italiani residenti all’estero. Questo tributo comunale è destinato a coprire i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ma esistono specifiche agevolazioni per gli italiani iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE), soprattutto se pensionati. Vediamo nel dettaglio come funziona questo meccanismo.
**Presupposti e agevolazioni per i residenti all’estero**
La normativa italiana ha previsto delle facilitazioni fiscali per i cittadini italiani che vivono fuori dai confini nazionali ma mantengono delle proprietà in Italia. Secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso la Risoluzione del 26 giugno 2015 n. 6/DF, sono state introdotte misure che riguardano l’IMU, la TASI e anche la TARI. In particolare, viene considerata abitazione principale l’unica unità immobiliare posseduta in Italia da cittadini italiani residenti all’estero e già pensionati nei loro Paesi di residenza, a patto che questa non sia locata o data in comodato d’uso.
**Riduzione della TARI**
Per quanto concerne la TARI, è prevista una riduzione sostanziale dell’imposta: essa viene applicata in misura ridotta di due terzi rispetto alla tariffa ordinaria per l’unità immobiliare considerata come abitazione principale dei pensionati residenti all’estero. Ciò significa che questi ultimi sono tenuti al pagamento di soltanto un terzo della tassa calcolata secondo le aliquote comunali vigenti.
**Procedura di calcolo e pagamento**
Il calcolo della TARI tiene conto delle dimensioni dell’immobile e del numero degli occupanti effettivi o presuntivi. I comuni sono responsabili dell’invio degli avvisi di pagamento ai contribuenti, indicando l’importo dovuto sulla base delle tariffe stabilite localmente. La riduzione per i pensionati esteri si applica automaticamente qualora siano soddisfatti tutti i requisiti necessari.
**Casistiche particolari**
Esistono poi situazioni particolari nelle quali il comune può decidere autonomamente di applicare esenzioni o riduzioni specifiche sulla TARI anche al di fuori dei casi previsti dalla normativa nazionale. Queste disposizioni possono riguardare ad esempio soggetti che pur possedendo un immobile in Italia risiedano effettivamente all’estero per gran parte dell’anno.
**Esempi praticci e normative**
Un esempio concreto aiuta a comprendere meglio: un cittadino italiano iscritto AIRE e già pensionato nel suo Paese di residenza possiede un immobile non locato né dato in comodato d’uso; se su tale proprietà grava una TARI annuale standard di 300 euro, grazie alle agevolazioni previste il contribuente dovrà versarne soltanto 100 euro.
In conclusione, pur essendo obbligatori il pagamento della TARI anche per i residenti esteri proprietari d’immobili sul territorio italiano, le agevolazioni fiscali introdotte negli ultimi anni consentono una significativa riduzione dell’onere tributario a condizione che vengano rispettati determinati criterii legati principalmente allo status lavorativo ed alla residenza fiscale del contribuente.