Decreto Salva Casa, qual è la differenza tra sanatoria edilizia e condono: come capire cosa serve per il proprio immobile

Qual è la differenza tra sanatoria edilizia e condono previsti nel nuovo Decreto Salva Casa: attenzione ai casi: una mini-guida.

Con l’introduzione del decreto Salva Casa, il tema degli interventi abusivi in Italia torna prepotentemente alla ribalta. Questa nuova normativa ha suscitato reazioni contrastanti: da un lato è stata vista come una soluzione per i piccoli abusi, dall’altro si sperava in un vero e proprio condono.

Condono e sanatoria edilizia, quali sono le differenze
Quali sono le differenze tra una sanatoria e un condono edilizio – Architectours.it / Credits: Canva.it

È importante, quindi, distinguere fin da subito che il decreto non introduce un condono ma propone una sanatoria limitata a piccoli abusi.

Sanatoria edilizia e condono: le differenze previste nel nuovo Decreto Salva Casa

Il concetto di condono edilizio è stato chiarito da una sentenza recente del TAR Calabria, che lo definisce come una misura straordinaria per la regolarizzazione di opere realizzate in violazione delle norme urbanistiche, prevista espressamente dalla legge. Lo Stato decide di non perseguire determinati tipi di abuso edilizio e di regolarizzare la situazione esistente. Nel corso degli anni sono stati approvati tre distinti condoni (1985, 1994 e 2003), ognuno con le sue specificità e requisiti.

La sanatoria o accertamento di conformità è invece un provvedimento amministrativo previsto dal Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/2001) applicabile agli abusi formali che rispettano i regolamenti urbanistici-edilizi ma realizzati senza autorizzazione amministrativa. Il Decreto Salva Casa ha apportato modifiche significative riguardo al requisito della doppia conformità per gli abusi minori, semplificando così le procedure per molti cittadini.

Quali sono le differenze tra una sanatoria e un condono edilizio
Condono e sanatoria edilizia, quali sono le differenze – Architectours.it / Credits: Canva.it

Per comprendere meglio l’impatto del Decreto Salva Casa possiamo fare riferimento all’esempio di Mario che ha ampliato la sua villetta senza permesso adeguato. Grazie al nuovo decreto, se oggi esiste un Piano Regolatore che autorizza tali aumenti volumetrici, Mario può vendere la sua villetta senza dover rispettare la normativa urbanistica dell’epoca dell’intervento ma solo quella vigente al momento della domanda di sanatoria.

Le differenze tra sanatoria e condono si estendono anche alle relative sanzioni previste. In caso di sanatoria si parla principalmente del pagamento dei oneri concessori mentre nel caso del condono le sanzioni includono anche una oblazione a favore dello Stato e della Regione oltre agli oneri concessori incrementati. Queste differenze sottolineano ulteriormente come i due provvedimenti abbiano natura e finalità diverse.

In conclusione (senza paragrafo finale), il Decreto Salva Casa rappresenta un importante passo nella gestione degli interventi edilizi irregolari sul territorio italiano introducendo semplificazioni significative per gli abusi minori pur mantenendo distinte le figure del condono e della sanatoria con relative implicazioni legali e finanziarie differenti.

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