Cos’è, quando è richiesto e perché è così importante il requisito della doppia conformità: tutto quello che c’è da sapere.
Il principio della doppia conformità, sancito dall’art. 36 del D.P.R. 380/2001, rappresenta una delle colonne portanti del diritto urbanistico italiano. Questo requisito impone che ogni opera edilizia realizzata senza autorizzazione debba essere conforme sia alla normativa vigente al momento della sua costruzione sia a quella in atto al momento della richiesta di sanatoria.
L’obiettivo è duplice: da un lato scoraggiare l’abusivismo edilizio e dall’altro tutelare l’interesse pubblico assicurando che le opere sanate rispettino la pianificazione territoriale e non ne compromettano l’integrità.
Il D.L. 69/2024, meglio noto come decreto Salva Casa, ha apportato modifiche significative alla disciplina della doppia conformità, soprattutto per quanto riguarda gli interventi in parziale difformità dal permesso di costruire o dalla SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Per questi casi specifici, il requisito è stato alleggerito: ora è sufficiente che l’opera rispetti le normative edilizie vigenti al momento della sua realizzazione e quelle urbanistiche attuali per poter presentare domanda di sanatoria. Tuttavia, per interventi eseguiti senza alcun permesso o in totale difformità da esso, il principio della doppia conformità rimane imprescindibile.
La Corte di Cassazione ha esteso il concetto di doppia conformità anche agli aspetti antisismici con la sentenza penale n. 2357/2023. Questa interpretazione ampliata significa che qualsiasi opera realizzata in zone sismiche deve rispettare non solo le norme urbanistiche ed edilizie ma anche quelle antisismiche vigenti sia al momento della costruzione sia al momento dell’eventuale sanatoria. Un mancato rispetto delle disposizioni antisismiche rende impossibile ottenere la regolarizzazione dell’opera.
Per avviare il processo di sanatoria edilizia è necessario rivolgersi allo Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) del Comune competente presentando una domanda accompagnata da una relazione tecnica asseverata da un professionista abilitato che certifichi la doppia conformità dell’opera abusiva. Il SUE ha 45 giorni di tempo per esprimersi sulla richiesta. Trascorso questo periodo senza alcuna comunicazione, si applica il principio del silenzio-assenso e la domanda si considera accolta.
La regolarizzazione delle opere abusive attraverso il meccanismo della sanatoria prevede il pagamento di una sanzione pecuniaria proporzionata alla gravità dell’abuso commesso e all’aumento di valore che l’intervento ha generato sull’immobile interessato. Questo aspetto sottolinea ulteriormente come il sistema intenda disincentivare comportamenti non conforme alle leggi vigenti promuovendo allo stesso tempo percorsi legali per la regolarizzazione degli abusi.
Sebbene le recenti modifiche legislative abbiano semplificato alcuni aspetti procedurali legati alla doppia conformità per determinate categorie di intervento, questo principio rimane fondamentale nel panorama del diritto urbanistico italiano come garanzia contro l’illegalità edile e come strumento a tutela dell’integrità territoriale.
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