Quanto pesano sui costi finali le spese accessorie del mutuo? Attenzione a queste cifre e cosa guardare nel contratto.
Quando si decide di acquistare una casa attraverso un mutuo, è fondamentale avere una panoramica completa delle spese accessorie che questo comporta.
Questi costi aggiuntivi, che in molti casi sono a pagamento una tantum, giocano un ruolo cruciale nella pianificazione finanziaria dell’acquisto immobiliare.
Le spese di istruttoria rappresentano il costo per l’apertura della pratica di mutuo. La banca applica questa tariffa per analizzare la documentazione fornita dall’aspirante mutuatario e valutare la fattibilità del prestito richiesto. Tali costi variano generalmente tra lo 0,5% e l’1% dell’importo finanziato, anche se alcune istituzioni bancarie possono proporre offerte promozionali che prevedono la loro eliminazione o riduzione.
Tra le voci più onerose troviamo le spese notarili. Il notaio svolge un ruolo indispensabile nella formalizzazione del contratto di mutuo ipotecario e i suoi onorari possono oscillare tra i 2.000 e i 3.000 euro. Questa cifra comprende sia la parcella professionale sia le spese relative all’iscrizione ipotecaria sul bene acquistato. È sempre consigliabile richiedere preventivi dettagliati per non trovarsi impreparati.
La valutazione tecnica dell’immobile è un altro passaggio obbligatorio nel processo di ottenimento del mutuo. Questa operazione ha lo scopo di stabilire il valore dell’immobile e accertare l’assenza di irregolarità edilizie o urbanistiche. Il costo della perizia varia in base al professionista scelto dalla banca e può includere, oltre alla tariffa base (generalmente tra i 100 e i 300 euro), anche IVA, contributi previdenziali ed eventuali spese vive come quelle di viaggio.
L’imposta sostitutiva rappresenta una voce importante nel calcolo delle spese accessorie del mutuo; essa va a sostituire altre imposte come quelle di registro, ipotecaria e catastale oltre al bollo sul contratto stesso. Per l’acquisto della prima casa l’aliquota applicata è dello 0,25% sull’importo erogato dal finanziatore, tale percentuale sale al 2% per gli altri tipi d’immobili.
Grazie alla legge Bersani del 2007 sono state abolite le penali sull’estinzione anticipata dei mutui attivati dopo il febbraio dello stesso anno; mentre per quelli precedenti sono state introdotte penali ridotte grazie ad accordi con l’ABI (Associazione Bancaria Italiana). Per quanto riguarda la cancellazione dell’ipoteca dal registro immobiliare, questa operazione può essere effettuata senza ricorrere ad un notaio grazie alla legge n°40/2007; tuttavia esiste la possibilità di accelerare il processo pagando una tariffa variabile tra i 500 e i 1.000 euro.
Oltre alle voci sopracitate esistono altre spese da considerare come quelle relative all’incasso delle rate (da uno a otto euro) o le annualità gestionali indicate nel foglio informativo fornito dalla banca al momento della stipula del contratto. Inoltre non bisogna dimenticare le voci fisse quali certificazioni comunali (16,32 euro ciascuna) o premi assicurativi richiesti dalle banche ma non obbligatori per legge. Conoscere dettagliatamente tutte queste componenti permette agli aspiranti proprietari immobiliari di navigare con maggiore sicurezza nel complesso mondo dei finanziamenti bancari evitando spiacevoli sorprese economiche lungo il cammino verso l’acquisto della propria casa.
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