Conviene davvero accettare l’offerta di uno dei Comuni italiani che ti pagano per viverci? Quali sono i pro e i contro.
In Italia, la lotta contro lo spopolamento delle aree interne ha portato alla nascita di iniziative innovative da parte di regioni e comuni.
Questi programmi offrono incentivi economici a chi decide di trasferirsi e vivere in territori meno popolati, con l’obiettivo di rivitalizzare le comunità locali.
Diverse regioni italiane hanno messo a punto strategie per attrarre nuovi residenti attraverso contributi finanziari mensili, fondi per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili. Il Molise, ad esempio, propone 700 euro al mese alle famiglie che si trasferiscono in villaggi remoti, mentre la Calabria offre fino a 28.000 euro a chi è disposto a stabilirsi nei suoi piccoli paesi. La Sardegna e l’Emilia Romagna incentivano l’acquisto o la ristrutturazione di case nei comuni con meno abitanti, e il Veneto come il Piemonte sostengono finanziariamente chi decide di vivere nelle loro zone montane.
Alcuni comuni hanno lanciato propri programmi specifici per attirare nuovi abitanti. Santa Severina in Calabria e Roseto Valfortore nella Puglia offrono rispettivamente 28.000 euro e 5.000 euro a chi si trasferisce aprendo un’attività economica locale. Candela paga fino a 2.000 euro ai nuovi residenti che acquistano una casa nel borgo pugliese, mentre Bormida in Liguria propone un contributo di benvenuto di 2.000 euro.
San Donato di Ninea e Aieta sono altri esempi calabresi dove i nuovi arrivati possono beneficiare degli incentivi regionali per avviare attività commerciali o artigianali, così come Civita e Caccuri che mirano alla crescita sociale ed economica attraverso il ripopolamento. Albidona incoraggia l’avvio d’imprese con supporto finanziario significativo mentre Sant’Agata del Bianco punta sullo sviluppo locale offrendo incentivi agli imprenditori coraggiosi dispostosi ad investire nel borgo.
Oltre agli incentivi personalizzati per i futuri residente, il Piano Nazionale Borghi prevede anche sostegni economici alle piccole medie imprese operanti nelle aree target dello spopolamento. Nel solo anno 2022 sono stati erogati circa 188 milioni di euro tra le quasi quattromila imprese partecipanti ai bandii pubblici destinati al miglioramento dell’efficienza energetica ed alla promozione dell’innovazione economica nelle zone meno densamente popolate del Paese.
Queste politiche rappresentano una speranza concreta non solo per le aree interne dell’Italia ma anche per coloro che cercano una nuova vita fuori dalle grandi città; un equilibrio tra sviluppo sostenibile ed opportunità personalizzate dove tradizione e innovazione si incontraoo creando sinergie positive verso il futuro delle piccole comunità italiane.
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