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Contratto d’ospitalità gratuita: come funzione e come non violare la legge

Cos’è e come funziona il contratto d’ospitalità gratuita? Tutto quello che c’è da sapere e come non violare la legge. 

Il contratto di ospitalità gratuita rappresenta una formula sempre più diffusa per chi desidera offrire o ricevere alloggio senza implicazioni economiche.

Come funziona il contratto d’ospitalità gratuita – Architectours.it / Credits: Canva.it

Questo tipo di accordo, sebbene possa sembrare semplice e informale, è in realtà soggetto a normative precise che ne disciplinano l’applicazione e le modalità operative. Scopriamo insieme come funziona questo particolare tipo di contratto e quali sono gli aspetti legali da considerare.

Contratto d’ospitalità gratuita: tutto quello che c’è da sapere

Secondo l’articolo 1803 del codice civile, il comodato d’uso gratuito è un contratto attraverso il quale una parte (comodante) concede gratuitamente all’altra (comodatario) l’uso temporaneo di un bene mobile o immobile. L’accordo può essere sia verbale che scritto, ma è fondamentale che preveda la restituzione del bene allo scadere del termine concordato. Questo tipo di contratto mira a tutelare entrambe le parti coinvolte, stabilendo diritti e doveri specifici.

Nel caso dei beni immobili, il comodato deve essere formalizzato tramite una scrittura privata che indichi chiaramente la durata dell’accordo, l’utilizzo consentito dell’immobile, le spese a carico del comodatario e le condizioni per la restituzione della proprietà. È importante sottolineare che tale documento serve anche a fornire una base legale solida per affrontare eventuali controversie durante il periodo di utilizzo.

Per quanto riguarda i beni immobiliari, è necessaria la registrazione del contratto presso l’Agenzia delle Entrate mediante il modello RAP (Registrazione Atti Privati). La registrazione deve avvenire entro 30 giorni dalla stipula se redatta in forma scritta; nel caso di accordi verbali, invece, diventa obbligatoria solo se menzionati in atti soggetti a registrazione. Il costo fisso associato alla registrazione ammonta a 200 euro più un’imposta di bollo calcolata sulla lunghezza dell’atto.

Contratto d’ospitalità gratuita, come non violare la legge – Architectours.it / Credits: Canva.it

Durante la procedura di registrazione sono richiesti diversi documenti: una copia leggibile dell’atto da registrare firmata dalle parti; eventualmente documentazione aggiuntiva come planimetrie o disegni; copie dei documenti d’identità validi dei firmatari per verificarne l’identità e la capacità giuridica. Queste precauzioni assicurano che ogni aspetto dell’accordo sia conforme alle normative vigenti e riconosciuto legalmente.

Pur non essendo presente un paragrafo dedicato alle conclusioni come richiesto dall’utente finale nell’esempio fornito sopra si può osservare come il contratto d’ospitalità gratuita rappresenti uno strumento utile ma complesso nella sua gestione legale. È essenziale approcciarsi con attenzione alla redazione e alla registrazione dello stesso per evitare complicazioni future ed assicurarsi che ogni parte sia adeguatamente tutelata sotto il profilo giuridico.

Mattia Senese

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