Sono 18 gli edifici bellissimi in Italia che l’Agenzia del Demanio ha deciso di dare in concessione: come proporsi e cosa puoi farci.
L’Agenzia del Demanio ha recentemente annunciato l’apertura di un bando per la concessione di 18 edifici storici, proprietà dello Stato.
Questa iniziativa si inserisce nel più ampio programma dei “Progetti a Rete”, che mira a valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico attraverso la collaborazione con privati e enti del terzo settore. Un’occasione unica per dare nuova vita a luoghi carichi di storia e cultura, distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Agenzia del Demanio, 18 edifici da poter prendere in concessione
La selezione degli immobili proposti dall’Agenzia del Demanio offre una panoramica eccezionale sulla diversità e ricchezza culturale italiana. Tra questi troviamo torri antiche, palazzi storici, ex caserme e faro, dislocati da nord a sud della penisola. Ogni edificio rappresenta una pagina della storia italiana e offre l’opportunità di essere trasformato in progetti turistici, culturali, sociali o ambientali.
Il bando è rivolto a privati ed enti del terzo settore interessati a sviluppare progetti innovativi e sostenibili che possano confluire benefici economici, sociali e culturali ai territori ospitanti. La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata per il 3 dicembre 2024, dando così ampio tempo per lo sviluppo di proposte dettagliate e ben strutturate. Tutte le informazioni necessarie per partecipare sono disponibili sul sito dell’Agenzia del Demanio.
Gli immobili messi a disposizione rappresentano una vera occasione per intraprendere un viaggio attraverso l’Italia meno conosciuta ma non meno affascinante. Dalla Torre Vecchia sul promontorio calabrese alla Villa Tonon nel Friuli-Venezia Giulia; dal Palazzo ex Casa del Fascio in Lombardia al Faro di Capo Grosso nelle Egadi siciliane; ogni luogo racconta storie diverse che attendono solo di essere riscoperte e valorizzate.
L’iniziativa dell’Agenzia del Demanio si colloca all’interno di una strategia più ampia volta alla conservazione attiva dei beni pubblici attraverso forme innovative di gestione condivisa tra pubblico e privato. Questa modalità non solo garantisce una nuova vita agli edifici storici ma contribuisce anche allo sviluppo sostenibile dei territori grazie alla creazione di nuove opportunità economiche, turistiche e culturali.