Come coltivare la “Scarpetta di Venere” in casa: è l’orchidea più rara e bella d’Italia

Questa è l’orchidea più bella e rara del nostro Paese, ma come si coltiva in casa la Scarpetta di Venere? Ecco cosa fare. 

La cypripedium calceolus, meglio conosciuta come scarpetta di Venere, rappresenta una delle orchidee terrestri più affascinanti e note in Europa.

Come coltivare in casa la Scarpetta di Venere, orchidea rarissima 
Orchidea rara e bella in Italia, ecco come si coltiva in casa la Scarpetta di Venere – Architectours.it / Credits: Canva.it

Questa pianta, un tempo diffusa in tutto il continente, oggi sopravvive solamente in alcune aree montuose grazie alla sua straordinaria resistenza e alla possibilità di essere coltivata come ornamentale.

Come coltivare in casa la Scarpetta di Venere, orchidea rarissima

La scarpetta di Venere si distingue per il suo rizoma sotterraneo robusto e per le radici che penetrano profondamente nel terreno. Tra aprile e maggio emergono gli steli, adornati da foglie ovale-lanceolate e da fiori grandi e colorati. Il fiore è noto per il suo labello giallo a forma di scarpetta, circondato da petali bruno violacei o verdi. La peculiarità del fiore sta nella sua capacità di intrappolare piccole api per l’impollinazione crociata.

Per preservare questa specie rara è essenziale assicurarsi che la pianta sia stata coltivata in vitro anziché prelevata dal suo ambiente naturale. Le piante selvatiche sono meno adattabili alla coltivazione domestica e spesso soggette a protezioni legali. Il periodo ideale per piantare questa orchidea è l’autunno. È importante posizionare il rizoma superficialmente circondato da ghiaia porosa o pietra pomice per evitare marciumi.

Orchidea rara e bella in Italia, ecco come si coltiva in casa la Scarpetta di Venere
Come coltivare in casa la Scarpetta di Venere, orchidea rarissima – Architectours.it / Credits: Canva.it

Questa orchidea predilige luoghi dalla mezz’ombra all’ombra luminosa, evitando l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde. Luoghi con sole mattutino o con ombra diffusa sono ideali. Il substrato ideale deve essere ricco d’humus, fresco e ben drenato; un mix neutro o leggermente calcareo favorisce lo sviluppo ottimale della pianta. Nonostante tolleri temperature fino a -30°C, rendendola adatta ai climi freddi, questa orchidea non sopporta il caldo secco ed estremo. Un ambiente fresco intorno ai 15°C è considerato ideale.

Essendo abituata agli ambienti umidi dei boschi latifogliati, necessita d’irrigazioni regolari con acqua dolce e vaporizzazioni quotidiane durante i periodi fioriti. L’utilizzo dell’acqua piovana aiuta a prevenire l’accumulo dannoso dei sali nel terreno. Sebbene un substrato organico possa ridurre le necessità fertilizzanti, nei casi d’utilizzo del substrato minerale si consiglia una fertilizzazione ogni dieci giorni con prodotti specifici per orchidee durante i mesi attivi della crescita.

La meravigliosa fioritura avviene tra maggio e giugno quando produce i suoi caratteristici fiori gialli striati circondati da petali bruno violacei. Incontrarla durante un’escursione significa imbattersi in uno dei gioelli più preziosi della natura europea, una specie rara che incanta non solo gli appassionati botanici ma chiunque abbia fortuna d’incontrarla nel proprio cammino.

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