Quando serve un permesso o un’autorizzazione per installare delle vetrate scorrevoli nella casa? Tutti i casi un cui si rischia una sanzione.
Nel cuore delle nostre città, tra le mura dei condomini, si sta diffondendo una pratica che solleva dubbi e perplessità: l’installazione di vetrate scorrevoli sui balconi.
Queste strutture, che trasformano gli spazi esterni in veri e propri ambienti chiusi, sono al centro di un dibattito che coinvolge residenti, amministratori condominiali e autorità comunali. Ma cosa dice la legge a riguardo? È davvero necessario ottenere un permesso per dare vita a questi nuovi spazi?
Secondo quanto stabilito dalla normativa vigente e dalla giurisprudenza costante, la trasformazione di un balcone in una veranda mediante l’installazione di strutture fisse è considerata come la creazione di “nuova costruzione”. Di conseguenza, tale intervento richiede il permesso di costruire rilasciato dal Comune. Tuttavia, il panorama legislativo ha subito delle evoluzioni significative quando si parla di vetrate scorrevoli.
Le vetrate scorrevoli rappresentano una soluzione diversa rispetto alle tradizionali verande fisse. Grazie alla loro natura “impacchettabile”, queste strutture offrono la possibilità di ripristinare l’aspetto originale del balcone con semplicità, mantenendo uno spazio aperto e flessibile. La recente modifica al Testo Unico dell’Edilizia ha introdotto importanti novità in questo ambito: gli interventi realizzati con vetrate scorrevoli sono ora classificati come opere di edilizia libera, esentando i proprietari dall’obbligo del permesso comunale.
Affinché l’installazione delle vetrate scorrevole sia considerata legittima senza necessità di permessi comunali, è fondamentale rispettare alcuni criteri ben precisi. Primo fra tutti, le strutture non devono generare nuovi volumi o modificare la destinazione d’uso degli immobili. Inoltre, è essenziale che le vetrate favoriscano una corretta areazione degli ambienti interni e si integrino armoniosamente con l’estetica preesistente dell’edificio.
Un altro aspetto cruciale riguarda la natura amovibile delle vetrate: queste devono essere facilmente rimovibili o impacchettabili senza alterare lo stato dei luoghi. Solo rispettando questi parametri sarà possibile beneficiare della libertà concessa dal decreto legge n. 115/2022. Nonostante le aperture legislative verso questa tipologia d’intervento edilizio libero, rimane aperta la questione del decoro architettonico dell’edificio. Il condominio ha infatti il diritto – così come ogni singolo condomino – di tutelarsi contro eventuali violazioni estetiche attraverso azioni legalmente previste.
Mentre da un punto vista normativo sembra esserci chiarezza sull’ammissibilità delle vetrate scorrevole senza necessità di permessi specifiche (sempre che vengano rispettati determinati requisiti), resta fondamentale affrontare ogni progetto con attenzione al contesto condominiale ed estetico in cui si inserisce.
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