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Naspi, aumenta l’importo nel 2024 ma attenzione alla procedura: così te la rifiutano

La Naspi è una misura di sostegno per coloro che sono senza lavoro involontariamente, ma ci sono alcune cose da sapere per non sbagliare.

Come stabilito nella circolare Inps n. 25 del 29 gennaio 2024, l’importo della Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è aumentato, tuttavia tale buona notizia si accompagna a una serie di procedure a cui fare attenzione per non perdere l’indennizzo.

Naspi 2024: importi, calcolo, requisiti, novità- (Foto: Ansa)- (Achitectours.it)

L’indennità di disoccupazione è riconosciuta dall’INPS mensilmente a tutti coloro che perdono il lavoro involontariamente. Come ogni anno, gli interessati devono presentare l’apposita domanda all’Istituto. I requisiti non cambiano, tuttavia occorre fare attenzione nell’inviare la domanda correttamente, per evitare eventuali disguidi. Di seguito, vediamo tutto ciò che c’è da sapere sulla Naspi per il 2024.

Naspi 2024: cosa cambia e come ricevere l’indennità di disoccupazione

La Naspi è stata introdotta dal Decreto Legislativo 4 marzo 2015, con l’obiettivo di dare sostegno reddituale ai lavoratori subordinati che abbiano perduto involontariamente il proprio impiego: per il 2024 non cambiano i requisiti ma occorre sapere con attenzione la procedura esatta per inviare domanda. Innanzitutto, hanno diritto all’indennizzo i lavoratori dipendenti, anche somministrati; gli apprendisti; i dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni; i soci lavoratori di cooperative; il personale artistico con un rapporto di lavoro subordinato.

NASpI: la domanda di disoccupazione per l’anno 2024- (Foto: ansa.it)- (Achitectours.it)

A livello contributivo, per chiederla è necessario raggiungere almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. La contribuzione utile è anche quella dovuta ma non versata. Tuttavia occorre che sia stata erogata o dovuta per ciascuna settimana una retribuzione non inferiore ai minimali settimanali.

Si considerano utili i contributi previdenziali e quelli accreditati per maternità obbligatoria. Sono utili anche i periodi di lavoro all’estero e quelli di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino agli otto anni.

L’indennità è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi due anni. L’importo non può comunque mai superare un limite massimo stabilito ogni anno per legge. Per il 2024, l’importo massimo può arrivare a € 1.550,42 al mese. Nel 2023 invece l’importo massimo di riferimento era di 1.470,99 €. La domanda può essere presentata entro 68 giorni dalla recessione dal contratto di lavoro.

La richiesta deve essere fatta tramite la piattaforma INPS, dunque per via telematica. L’importo è erogato mensilmente e copre un periodo di settimane pari alla metà di quelle contributive presenti negli ultimi quattro anni. Sono esclusi i lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni o di risoluzione consensuale.

Antonella Acernese

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