Pericolo sfratto, occhio a questa comunicazione. Se la ricevete dovete fare subito questi passi fondamentali per opporvi.
Se siete in affitto o in possesso di un immobile, allora sarete già a conoscenza di tutte le principali normative che vengono applicate da anni in Italia e che vanno obbligatoriamente rispettate. E riguardano principalmente tutti i costi da sostenere, con le tasse da versare allo Stato e le bollette per avere gas e luce a disposizione.
Qualora non si dovesse adempiere ai propri obblighi, ecco che entrano in gioco alcune conseguenze molto pesanti. Ce n’è una in particolare, prevista per i casi più estremi ma che potrebbe interessare anche voi: lo sfratto. Secondo quanto emerso, presto potrebbe arrivare per migliaia di italiani. Se volete evitarlo, dovete fare subito alcuni passi quando ricevete questa comunicazione.
Come evitare lo sfratto: i passaggi fondamentali dopo aver ricevuto la comunicazione
Ci sono alcuni casi particolari in cui l’inquilino ha la possibilità di opporsi ad uno sfratto, evitando così di essere cacciato dall’abitazione in cui vive, nonostante la morosità. Ci sono però alcuni elementi ben precisi che devono sussistere, così da non correre mai alcun rischio. Ecco i passaggi fondamentali da seguire dopo aver ricevuto la comunicazione, solo così potrete evitare conseguenze.
Lo sfratto per morosità può venir messo in atto dal locatore per ottenere il rilascio dell’immobile, quando le mensilità dovute non sono state pagate, nonostante gli avvisi e i solleciti. La Legge specifica che il locatore può intimare lo sfratto ogni qualvolta il canone d’affitto non viene versato alla scadenza prefissata. E contemporaneamente, può anche far richiesta di versamento dei canoni già scaduti.
Deve esserci un contratto scritto di locazione dell’abitazione, regolarmente registrato, per far sì che si possa procedere con la richiesta di sfratto. Ma quando è possibile opporsi, dopo aver ricevuto la comunicazione? Per prima cosa, è necessario provare che il mancato pagamento del canone è legato a cause specifiche o ad un’errata comunicazione della data di scadenza.
Ma non solo, perché sono considerati validi come motivi anche l’aver già corrisposto la morosità contestata o l’aver maturato un credito verso il locatore che giustificata la rata non corrisposta, così come la richiesta di una somma errata da parte del locatore. Se ritenete di rientrare in uno di questi casi, potete affidarvi ad un Giudice che avrà il compito di valutare le prove e decidere se accordare l’opposizione allo sfratto oppure no.