Possono essere diversi i motivi per cui si decide di vendere casa: eredità non desiderata o investimento. Ecco a cosa si va incontro.
Spesso chi intende vendere un immobile si trova a chiedersi quali siano i costi di tale operazione. Infatti sono diverse le casistiche che vengono contemplate dalle attuali normative e spesso ci sono da pagare oneri e tasse.
Prima di decidere di vendere, dunque, è sempre meglio informarsi a fondo, e ovviamente l’ideale sarebbe quello di affidarsi a dei professionisti. Ad ogni modo, ci sono alcune nozioni da recepire come indicazioni generali, che danno già una prima idea.
Se vuoi vendere casa occhio a queste opzioni, puoi risparmiare oppure spendere una fortuna, sta a te scegliere cosa fare
Iniziamo col dire che in generale un proprietario di immobile che vende una casa non è obbligato a versare imposte, ma ci sono diverse eccezioni.
Mettere sul mercato una casa non è opera facile perché si parla sempre di un investimento ingente, e dunque i primi costi che dobbiamo considerare sono quelli relativi all’agenzia immobiliare. In linea generale la provvigione per l’agenzia può variare dal 2 al 5% del valore della casa, e dunque è bene farsi fare dei preventivi o comunque concordare molto precisamente quanto sarà la parcella dell’agente.
Non dimentichiamo poi che spesso si devono affrontare costi per far redigere da un professionista la relazione tecnica inerente la conformità urbanistica, la regolarità catastale e l’agibilità dell’immobile e anche l’APE, l’attestato di classe energetica a cui appartiene l’immobile. La buona notizia è che al momento della compravendita a pagare il Notaio è l’acquirente, salvo accordi diversi che comunque sono consentiti dalle normative attuali.
Come accennato all’inizio dell’articolo, però, esistono diverse casistiche da considerare. Ad esempio se si vuole vendere una casa ricevuta in eredità bisogna pagare le imposte sull’eredità, il cui totale viene calcolato nella dichiarazione di successione ed è pari ad una percentuale che varia tra il 4 e l’8%.
Se invece una casa viene venduta dopo 5 anni dall’acquisto, il proprietario non deve pagare l’IRPEF sulla plusvalenza o sulle altre imposte. Chi vende prima invece dovrà pagare una tassazione che può variare dal 23 al 43% o l’imposta sostitutiva al 26%, che va versata direttamente al Notaio.
Il venditore è esente dalle tasse nei seguenti casi:
- immobile acquistato da più di 5 anni;
- casa in vendita è l’abitazione principale (prima casa);
- casa acquisita per successione ereditaria.
Ecco che è sempre consigliabile consultare un professionista per capire se la vendita di una casa sia davvero conveniente oppure no, e se c’è budget a sufficienza per poter onorare tutte le spese previste.