Arriva per tutti i genitori il momento il cui il figlio esprime l’esigenza di emanciparsi e comprare casa: l’aiuto è spesso necessario, ma come fare?
Un tempo i figli si rendevano indipendenti economicamente e progettavano il loro futuro comprando una casa e mettendo su famiglia senza contare sull’aiuto dei genitori. Oggi tale situazione si verifica assai raramente. La società è cambiata: fra precarietà, crisi economica e crisi del credito, l’indipendenza economica dei giovani è spesso un miraggio. Di conseguenza, tanti genitori sentono l’esigenza di aiutare il proprio figlio a comprare casa.
Ci sono anche vantaggi marginali che possono spingere un genitore a fornire tale aiuto. Intestare una casa a un figlio come prima abitazione può consentire di usufruire di agevolazioni fiscali previste per l’abitazione principale. Non è tutto. In tanti scelgono di intestare direttamente la casa al figlio per evitare un doppio passaggio di proprietà dell’immobile.
Alla base c’è poi una motivazione di ordine pratico: i genitori che godono di un lavoro fisso o di una pensione possono avere accesso a un mutuo spesso non disponibile per un figlio precario o sprovvisto di risparmi. Ovviamente la spesa può apparire come eccessiva. Ma esistono alcune interessanti opzioni che i genitori possono considerare per aiutare il proprio figlio a comprare casa.
Aiutare il figlio a comprare casa: le strategie che possono agevolare i genitori
Una di queste strategie è il prestito con cessione del quinto. Questa tipologia di prestito è valida solo per i lavoratori dipendenti e i pensionati. Si tratta di un finanziamento abbastanza comodo, dato che viene rimborsato direttamente tramite trattenute in busta paga o sulla pensione. E può essere richiesto anche se i genitori sono segnalati come cattivi pagatori.
Un’altra strategia utile può essere sfruttare l’anticipo del TFR. In pratica, i lavoratori dipendenti, siano essi del settore privato o del pubblico, possono richiedere un anticipo del proprio trattamento di fine rapporto e sfruttarlo per l’acquisto di una prima casa da intestare al figlio. In linea generale, si può ottenere fino al 70% dell’importo di TFR maturato fino al momento della richiesta.
La donazione indiretta è un metodo abbastanza comodo anche a livello burocratico per poter supportare i figli nella spesa. I genitori che non vogliono comprare direttamente la casa (magari per non intestarsi un altro mutuo) possono anche effettuare un bonifico sul conto corrente del figlio. La causale da usare è “Donazione per acquisto casa”.
In questo modo il figlio godrà di vantaggi fiscali immediati ed essere al riparo da eventuali indagini da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ciò perché la donazione indiretta è sempre tracciabile. La donazione è esente da imposta, dato che è collegata a un atto per cui si paga l’imposta di registro.