Una comunicazione del Governo che informa cittadini e contribuenti di un rimborso fiscale. Ma non è tutto oro ciò che luccica.
Tantissimi cittadini e contribuenti hanno ricevuto negli scorsi giorni o stanno ricevendo in questi giorni un sms del Governo. Questa comunicazione racconta di una buona notizia, offrendo un rimborso fiscale e fornendo le indicazioni per averlo. Attenzione, però, perché non è esattamente come potrebbe sembrare inizialmente.
Questa comunicazione è molto verosimile ed è anche una buona notizia, dato che arriverebbe in un contesto di crescente attenzione alle esigenze finanziarie dei cittadini. In questo caso, dunque, il Governo si impegnerebbe a fornire un sostegno concreto a coloro che ne hanno maggiormente bisogno.
La notizia del rimborso fiscale è stata accolta con favore da parte dei cittadini, che vedono in questa iniziativa un segnale positivo di sostegno da parte delle istituzioni in un momento di difficoltà economica generale. Ma, come accennavamo, attenzione, perché la brutta, bruttissima, sorpresa è dietro l’angolo.
Cosa si cela dietro l’SMS del Governo?
Una pioggia di false e-mail su presunti rimborsi fiscali, inviate da truffatori che si spacciano per il Governo Italiano: questa è la segnalazione pervenuta dall’Agenzia delle Entrate nella sua costante azione di monitoraggio anti-phishing. Ecco, quindi, la brutta sorpresa di cui parlavamo. Qualcosa che colpisce subito dopo averci ben disposto con una buona notizia.
L’obiettivo dei malintenzionati è sempre lo stesso: ottenere le credenziali di accesso al conto bancario delle vittime dei loro raggiri, inviando un link fraudolento. La prima cosa da fare è controllare attentamente il mittente, che non corrisponde mai a un vero indirizzo istituzionale.
Successivamente occorre prestare attenzione al contenuto dell’email, spesso legato a un presunto rimborso fiscale, accompagnato da un link (che non bisogna mai cliccare!) e da un senso di urgenza nell’intimazione a fornire le informazioni richieste, spesso dati personali o coordinate bancarie, e talvolta addirittura password e codici di accesso.
I link presenti in queste e-mail sono sempre fraudolenti: indirizzano a una pagina apparentemente istituzionale, ma in realtà falsa, dalla quale, in questo caso, si chiede di selezionare la propria banca per una presunta verifica dell’account ai fini del trasferimento del fantomatico rimborso.
In caso di dubbi sulla veridicità di comunicazioni di questo tipo, è possibile consultare la sezione “Focus sul phishing” sul sito dell’Agenzia delle Entrate.