I consigli degli esperti per salvare le magliette vecchie o usate: non gettarle, le puoi riciclare per creare oggetti unici nel loro genere.
Il riciclo creativo è una pratica sempre più diffusa che permette non solo di ridurre i rifiuti ma anche di dare nuova vita a oggetti e materiali che altrimenti finirebbero dimenticati o, peggio, in discarica.
Tra questi, un posto d’onore spetta sicuramente alle magliette, capi di abbigliamento che tutti abbiamo in abbondanza e che spesso si rovinano o passano di moda. Ma come trasformare delle semplici magliette in qualcosa di nuovo e originale? Scopriamolo insieme.
Come riciclare le magliette vecchie o usate: crea nuovi oggetti
La trasformazione delle vecchie magliette in gomitoli è un processo semplice ma geniale, che apre la porta a infinite possibilità creative. Tutto comincia con la selezione delle magliette: quelle rovinate o non più indossate sono perfette per questo progetto. L’idea è quella di riutilizzare la parte inferiore della maglia, sotto l’ascella, tagliandola per creare dei filati.
Per iniziare, si prende una maglia e si decide quanto filato si vuole ottenere da essa; questo determinerà la larghezza delle strisce da tagliare. Con l’aiuto di un metro da sarta e un righello, si tracciano dei segni sul laterale della maglia a intervalli regolari – ad esempio ogni tre centimetri – per poi piegare leggermente la maglia senza arrivare fino in fondo e segnare anche dall’altro lato gli stessi intervalli.
Una volta preparata la maglia con i segni guida, il passo successivo è quello del taglio. Si elimina prima la parte alta della maglia e l’orlo inferiore (a meno che non si voglia utilizzare anche quella parte), quindi si procede a tagliare lungo le linee tracciate precedentemente. Importante è non separare completamente le strisce nella parte superiore, queste rimarranno attaccate formando una sorta di “colonna vertebrale” della nostra futura matassa.
Dopo aver tagliato tutte le strisce necessarie senza separarle completamente nella parte superiore, il passaggio successivo consiste nel “liberarle” per ottenere un filo continuo. Si comincia da un’estremità e si procede a tagliarle diagonalmente una dopo l’altra fino ad arrivare all’altra estremità della colonna vertebrale creata precedentemente. Questo metodo permette di ottenere un lungo filo singolo da ciascuna t-shirt. Non preoccupatevi se il risultato sembra imperfetto; piccole irregolarità nel filato saranno meno visibili una volta lavorato grazie all’elasticità del materiale stesso.
L’ultimo step consiste nell’arrotolare il filo ottenuto per formare i gomitoli propriamente detti. La dimensione finale del gomitolo dipenderà ovviamente dalla grandezza della t-shirt originaria: più grande sarà la camicia, più ampio sarà il gomitolo risultante. Una volta ottenuti i nostri gomitoli fai-da-te possiamo davvero sbizzarrirci! Da essi possono nascere tappeti fatti all’uncinetto o ai ferri, ceste portaoggetti robuste ed ecologiche oppure originalissimi accessori moda come collane o bracciali intrecciati.
L’importante è lasciare libera fantasia ed esplorare diverse tecniche lavorative: questi materiali sono incredibilmente versatili ed offrono infinite possibilità creative sia ai principianti sia agli esperti dell’handmade. Inoltre realizzare oggetti utilizzando questi gomitoli non solo ci permette di avere prodotti unici ed originali ma contribuisce anche alla riduzione degli sprechi tessili promuovendo uno stile di vita più sostenibile.
Ricordiamoci infine che condividere le proprie creazioni sui social può essere fonte d’ispirazione per altri appassionati del fai-da-te oltre ad essere occasione per scambiarsi consigli pratici su come migliorarsi sempre più nell’arte del riciclo creativo.