Mutuo a tasso variabile con cap o capped rate: come funziona? Quando conviene e chi può richiederlo

Quando, e soprattutto a chi, conviene un mutuo a tassa variabile con cap o capped rate? Ecco tutti i casi possibili. 

Il mondo finanziario offre una miriade di soluzioni per chi è alla ricerca del mutuo perfetto.

Mutuo a tasso variabile con cap o capped rate a chi conviene
A chi conviene un mutuo a tasso variabile con cap o capped rate – Architectours.it

Tra le varie opzioni, il mutuo a tasso variabile con Cap, noto anche come Capped Rate, emerge come una scelta innovativa che combina i benefici del tasso variabile alla sicurezza di un limite massimo prestabilito.

Mutuo tasso variale con cap o capped a rate

Il termine “Cap” si traduce letteralmente in “tetto”, e in questo contesto indica un limite superiore che il tasso di interesse non può oltrepassare. Questa soglia viene definita al momento della firma del contratto e rappresenta una salvaguardia per il mutuatario contro possibili aumenti smisurati dei tassi. La dinamica è intuitiva: il tasso d’interesse segue l’andamento di un indice di riferimento (ad esempio l’Euribor) più uno spread bancario. La particolarità sta nel fatto che, diversamente da un mutuo a tasso variabile classico, il tasso non può eccedere il Cap stabilito.

Se i tassi di mercato dovessero salire oltre tale soglia, il tasso applicato al mutuo rimarrebbe invariato al valore del Cap. Al contrario, se i mercati dovessero registrare cali, anche la rata del mutuatario diminuirebbe proporzionalmente. I benefici principali includono:

  • Protezione dai rialzi: il tetto massimo impedisce l’aumento delle rate oltre un certo livello.
  • Flessibilità: in caso di calo dei mercati finanziari, si ha la possibilità di godere di rate più vantaggiose.
  • Tasso iniziale conveniente: generalmente, il costo iniziale per accedere a questa tipologia di mutuo è inferiore rispetto ai prodotti a interesse fisso.
A chi conviene un mutuo a tasso variabile con cap o capped rate
Mutuo a tasso variabile con cap o capped rate a chi conviene – Architectours.it

Non mancano tuttavia degli aspetti negativi:

  • Spread elevato: le banche tendono ad applicare uno spread maggiore per bilanciare il rischio legato all’impossibilità di superare il tetto concordato.
  • Limitazione del Cap: il tetto imposto potrebbe risultare insufficiente qualora ci fossero incrementi significativi dei tassi sul mercato.
  • Variabilità della rata: la fluttuazione delle rate può complicare la gestione delle finanze personali.

Optare per questa soluzione potrebbe essere particolarmente indicato nei seguenti scenari:

  •  In periodi caratterizzati da previsioni d’aumento dei costi sui mercati finanziari;
  • Per chi stipula prestiti ipotecari estesi nel tempo (20 anni o più), dove c’è maggiore incertezza sull’andamento futuro dei costi;
  • Quando la differenza tra le offerte fisse e quelle variabili è marcata; optando per un Capped Rate si potrebbero ottenere condizioni migliori mantenendo comunque una forma di protezione contro eventualità sfavorevoli.

Valutando attentamente pro e contro insieme alle proprie necessità finanziarie e alle condizioni offerte dal mercato attuale si può fare una scelta informata su quale tipo de prestito ipotecario sia più conveniente.

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