Perché e come si risparmia sui contratti di locazione per universitari: ecco tutto quello che c’è da sapere e quali errori non devi commettere.
Gli affitti per studenti fuori sede rappresentano una soluzione abitativa largamente diffusa nelle città dotate di atenei e istituti di istruzione superiore. Questo tipo di locazione, definito a uso transitorio, permette agli studenti di trovare alloggio nelle città in cui si trovano le università o in comuni adiacenti.
La normativa che regola questi contratti è l’articolo 5, comma 2, della Legge n. 431/1998, che prevede la possibilità di stipulare contratti di locazione ad hoc per rispondere alle esigenze abitative degli studenti universitari.
Contratti locazione per universitari: come funziona e perché si risparmia
Il requisito fondamentale affinché possa essere stipulato un contratto di locazione destinato agli studenti è che il conduttore o i conduttori siano iscritti a corsi universitari come fuori sede. Importante notare che la legge non distingue tra studente regolare e fuori corso, ampliando così la platea dei beneficiari. I comuni in cui è possibile attivare questo tipo di locazioni comprendono le sedi delle università, dei corsi distaccati e specializzazioni, oltre ai comuni limitrofi o diversi da quello di residenza dello studente.
Per quanto concerne forma e contenuto del contratto d’affitto per gli universitari, esso deve essere necessariamente redatto in forma scritta seguendo il modello previsto dall’Allegato C del D.M. 16 gennaio 2017 e tenendo conto degli accordi territoriali vigenti nel comune dove si trova l’immobile. Tra gli elementi imprescindibili da includere nel contratto figurano le generalità delle parti coinvolte, la descrizione dell’immobile con relativa ubicazione e modalità di versamento del canone.
Il range dei soggetti autorizzati a firmare un contrato d’affitto per gli studenti è piuttosto ampio: può spaziare dal genitore dello studente agendo per conto del figlio fino al singolo individuo o gruppi di studenti, anche gli entri dedicati al diritto allo studio possono entrare in gioco come contraenti.
La durata minima prevista per questi tipologie contrattuali è fissata in sei mesi, mentre quella massima raggiunge i tre anni con possibilità de rinnovo alla prima scadenza secondo determinate condizioni. È interessante notare come sia garantita una certa flessibilità nella gestione della disdetta da parte dello studente ma non altrettanto libertà viene concessa al locatore.
Infine, riguardo alla determinazione dell’importo da corrispondere mensilmente quale canone d’affitto, questa viene stabilita attraverso accordi locali basati su valori predeterminati ma suscettibili di variazioni secondo specifiche clausole contrattuali o caratteristiche dell’alloggio stesso (come la presenza de arredamento). È obbligatorio che ogni pagamento avvenga mediante strumenti tracciabili garantendo così trasparenza ed equità nella gestione finanziaria tra le parti.