Cos’è e come si calcola la consistenza catastale: perché è così importante

Perché è così importante, cos’è e come si calcola la consistenza catastale: ecco tutto quello che c’è da sapere per evitare sanzioni. 

La consistenza catastale rappresenta un parametro cruciale nel mondo immobiliare, essenziale per la determinazione delle imposte e dei tributi legati a un’unità immobiliare.

Consistenza catastale: come si calcola
Come si calcola la consistenza catastale – Architectours.it / Credits: Canva.it

Questo valore viene calcolato attraverso metodologie specifiche che variano in base alla categoria catastale dell’immobile, utilizzando unità di misura particolari per ogni tipologia.

Consistenza catastale: come si calcola

Gli immobili sono classificati in diverse categorie catastali, ognuna delle quali prevede un’unità di misura distinta per il calcolo della consistenza:

  • Categoria A (abitazioni): la misurazione avviene in vani utili;
  • Categoria B (scuole, biblioteche, uffici pubblici): si utilizzano i metri cubi come unità di misura;
  • Categoria C (negozi, laboratori, cantine): la consistenza è espressa in metri quadri.

Per gli immobili appartenenti alla categoria A, il vano catastale costituisce l’unità di misura. La procedura di calcolo include la somma dei vani principali e accessori con specifiche ponderazioni:

  • Vani principali: contati nella loro interezza;
  • Vani accessori diretti (bagni, corridoi ecc.): valutati come 1/3 di vano;
  • Vani accessori indiretti: considerati come 1/4 di vano.

A questo totale può essere applicata una variazione fino al 10% per adeguarlo a elementi che influenzano il valore dell’immobile. Il risultato viene poi arrotondato al mezzo vano più vicino. Nella categoria B, invece, si adotta il metro cubo come unità di misura. La consistenza viene determinata moltiplicando la superficie coperta dell’edificio per l’altezza totale delle sue porzioni. Anche qui è possibile aggiungere o detrarre fino al 10% del valore ottenuto prima dell’arrotondamento finale al metro cubo più vicino.

Come si calcola la consistenza catastale
Consistenza catastale: come si calcola – Architectours.it / Credits: Canva.it

Per gli immobili classificati nella categoria C, la superficie utile degli ambienti principali e accessori viene sommata esprimendo il risultato in metri quadri. In particolare per i negozi (categoria C/1), si applica un coefficiente specifico agli ambienti accessori. È consentita una variazione fino al 20% (per i negozi) sul risultato finale che verrà arrotondato al metro quadro più vicino.

Il concetto di “vano catastale” riveste importanza fondamentale nel processo di valutazione degli spazi interni degli immobili residenziali. Un vano è definito da limitazioni fisiche precise quali pareti, soffitti e pavimenti ed è caratterizzato da dimensioni minime e massime stabilite normativamente. Mentre la superficie catastale fornisce una stima comprensiva dei muri esterni dell’immobile secondo parametri ben definiti ma non necessariamente rappresentativi dello spazio vivibile effettivo; la consistenza catastale offre una visione più accurata basandosi sul numero effettivo dei vani disponibili all’interno dell’immobile.

Attraversare le complessità del calcolo della consistenza catastale richiede attenzione ai dettagli e conoscenze specifiche delle normative vigenti nel settore immobiliare. Questa metrica non solo influisce sulla valutazione fiscale degli immobili ma gioca anche un ruolo chiave nelle transazioni commerciali fornendo agli acquirenti dati affidabili sulla grandezza funzionale delle proprietà interessate.

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